Io sono un gatto. Sono nato il 9 aprile 2012. Primo di quattro fratelli. Non ricordo che tempo facesse quel giorno. Ricordo solo che piangevo, piangevo tanto. E mangiavo, mangiavo e dormivo. L'odore della mia mamma era l'unica cosa che mi faceva stare bene. Lo cerco ancora quell'odore, in ogni cosa che annuso, ma niente, niente che gli assomigli, neanche lontanamente. Vabbe'... continuerò a cercare.

Nel frattempo, ho scoperto nuovi odori. Quelli dei miei coinquilini, ad esempio, non sono poi così male. Mi chiamano Kabir, ci ho messo un po' per capirlo, anche perché mi sembrava abbastanza strano come nome. Mi hanno raccontato che Kabir è un vino moscato e che lo stavano bevendo (ogni volta glissano sul numero delle bottiglie) quando un loro amico ha mostrato una mia foto dicendo loro che stavo cercando una nuova casa.

Io sono astemio, bevo solo acqua, ed essere associato ad un vino non mi entusiasmava. Poi, però, mi hanno detto che in lingua araba Kabir significa "grande" e da allora, ogni volta che mi chiamano, rispondo molto volentieri.

Kabir

mercoledì 3 aprile 2013

A San Lorenzo

Amo la mia casa, ormai ne conosco ogni angolo, sento il mio odore ovunque. Me ne accorgo soprattutto quando ritorno dopo certe gite in Puglia... L'ho amata dopo pochi minuti, quando mi sono disteso e addormentato sul telo afghano che copre il divano di pelle blu. 
D'inverno passo le mie giornate sull'enorme termosifone grigio che troneggia in casa, è del mio stesso colore ed è caldissimo: mi sembrano due ottime ragioni per trovarlo "interessante". Con la primavera, passo le mie giornate alla finestra, osservo da una certa distanza certi volatili, piccioni, mi dicono. Quando li guardo emetto uno strano suono, ma non è un miagolio, come pensano lui e lei, è un riflesso che nasconde una verità inconfessabile... In ogni caso, con uno di loro ho avuto un incontro ravvicinato di recente. Ma c'era il vetro di mezzo.








Nessun commento:

Posta un commento